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Livorno - Teatro Goldoni: Concerto del pianista Krystian Zimerman

Nel corso della sua attuale tournèe italiana è approdato a Livorno il grande pianista polacco Krystian Zimerman, suonando nella bellissima cornice del Teatro Goldoni (peraltro non pienissimo).
Il pianista non suona molto frequentemente in Italia e l'occasione di ascoltarlo si presentava assai accattivante. La prima cosa che colpisce di Zimerman è la perfetta simbiosi con il suo strumento: a tratti non si capisce bene dove finiscono i pregi del pianoforte e iniziano quelli dello strumentista. La sua tavolozza timbrica è fenomenale, la sua tecnica agguerritissima non è mai esibita ma piuttosto sempre ricondotta alle esigenze della pagina musicale. Ma la sua perfezione formale non è raggelata o sterile: basta pensare a come ha affrontato la pagina bachiana, fra l'altro con un fraseggio molto mobile, attentissimo alle increspature della linea del canto. A tratti mette in rilevo la mano sinistra, quasi ad indicare la struttura nascosta e le nervature più segrete dei vari tempi della Partita in do minore.
In Bach, Zimerman, dimostra una straordinaria chiarezza di idee, non lasciando al caso nessuna nota. Solo calcolo freddo e raziocinante? Niente affatto, perchè Zimerman non esita a far leva sui sentimenti dell'ascoltatore, quasi prendendolo per mano e invitandolo a commuoversi con lui, anche se rifugge sempre da ogni rischio di accademismo e di leziosità.
La misteriosa Sonata op. 111 di Beethoven (l'ultima e una delle più problematiche dell'intero corpus beethoveniano) è affrontata con piglio virile e con classicità di suono. L'arietta è risultata di straordinario equilibrio, con accenti di grandissima commozione. Un po' meno interessante la seconda parte del concerto, una specie di "omaggio alla Polonia", terra natale dell'artista.
Non mi è sembrata memorabile la Sonata n. 2 della compositrice polacca Grazyna Bacewicz (che ha sostituito all'ultimo minuto i brani dall'op. 119 di Brahms), mentre invece le Variazioni di Szimanovski sono una pagina di gradevolissimo ascolto e di grande virtuosismo. Szimanovski è un compositore poco noto al grande pubblico, forse più apprezzato dai pianisti che non dai normali fruitori delle stagioni concertistiche; ciò non toglie che sia piaciuto molto al pubblico livornese, ammaliato anche dalla straordinarietà dell'esecuzione di Zimerman.
Il successo è stato molto caloroso, con un cellulare che ha suonato durante l'esecuzione, e due meravigliosi bis brahmsiani.

Programma:
J. S. Bach - Partita in do minore BWV 826
L. van Beethoven - Sonata in do minore op. 111
G. Bacewicz - Sonata n. 2
K. Szimanowski - Variazioni op. 10 su una canzone polacca

Fabio Bardelli

source: http://www.operaclick.com

 
 
 
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